Il mantello di carta – Eroi a fumetti in favore dei bambini gravemente malati

Cosa facevano i maghi di un tempo? Con gesto plateale facevano volare il mantello per coprire il volto fino al naso. Così il loro sguardo magnetico attirava l’attenzione degli spettatori mentre sotto, di nascosto, potevano preparare la trasformazione del mondo in un batter d’occhio. Il mantello era la magica palpebra dell’universo, l’ala misteriosa che permetteva a tutti di volare. Alcuni grandi personaggi del fumetto d’avventura non sarebbero stati gli stessi senza un mantello: Mandrake, Superman, Batman, Lanterna Verde, Volto nascosto: perché il mantello è anche un simbolo di leggerezza e di regalità. E anche Rat-Man: come potrebbe senza mantello flettere i muscoli ed essere nel vuoto? Il mantello è un sipario da indossare per cambiare la vita, trasformarla, indirizzarla. Proprio come fa Giacomo nel racconto di Lucarelli in questo libro magico. Mai visto niente del genere. Perché di solito i disegni raccontano e accompagnano il testo. Qui no. Non si poteva. Però a volte ciò che sembra un difetto diventa una ricchezza, e la debolezza forza. Così, dopo aver letto le righe scritte in una pagina, il lettore non trova nella pagina accanto la conferma di quanto ha letto. (È quel che accade di solito. Nei libri perfetti.) Qui no. Qui tutte le volte è invitato a entrare in un altro mondo per un viaggio alla ricerca di possibili e impossibili accostamenti. Tra queste pagine ogni volta che giriamo lo sguardo è come un volo di mantello, un gioco creativo e magico in cui siamo, finalmente, padroni del nostro sorprendente destino.