Il nobile interrompimento

Quando si scriverà la storia urbanistica di Pordenone, bisognerà riconoscere che Enzo Marigliano ha contribuito senz’altro a chiarire alcuni momenti delle vicende edilizie cittadine. Dopo il lavoro sul Castello, infatti, ci ha regalato questa nuova fatica sul nobile interrompimento, che costituisce un tassello importante per un confronto tra la vecchia e la nuova città, dove per vecchia città s’intende naturalmente quella precedente allo stravolgimento edilizio degli anni Sessanta, che conteneva un tempo le strutture più antiche risalenti al medioevo, con le sue mura, torri, chiese e porte.

Pochi anni fa nei pressi di Piazza della Motta sono emersi proprio in Riva dei Molini, durante i lavori di sistemazione fognaria, i resti di un tratto significativo di mura che accompagnavano l’uscita dalla città con l’antico portello dei Molini. Non c’è stato il tempo di studiarle, per la necessità di concludere in fretta le opere, ma la zona era proprio nelle vicinanze del nobile interrompimento, la cui datazione naturalmente rimane uno dei tanti misteri cittadini. Da dove provengono le colonne fatte a pezzi durante la demolizione? Forse dal famoso Palazzo incompiuto dei Liviani? 

Sarebbe auspicabile che tutta la materia urbanistica fosse finalmente sistemata, cronologicamente e tipologicamente. È un atto dovuto al glorioso passato di Pordenone, impietosamente devastato in nome dello sviluppo. Nulla sia perduto della memoria del passato. È necessario documentare, studiare e conservare tutte le memorie che ci sono pervenute per trasmetterle alle generazioni future.

Angelo Crosato

Disponibile da venerdì 28 giugno 2024