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I fantasmi di Trieste

Trieste è il luogo dei luoghi. Che però non sono mai luoghi trasparenti e definiti, perché hanno sempre le loro ombre e i loro fantasmi. Che si chiamino paura del passato, il non accettare il presente e sospettare del futuro, perché se c’è un futuro, bisognerà chiarire tante cose, incominciando dall’identità. Trieste è un luogo concreto con tante anime, tanti problemi irrisolti, ferite ancora aperte, oscuri sensi di colpa e tradimenti ancestrali.

Jelinčič nei suoi racconti narra storie di Città vecchia, del tram di Opicina, dei rioni di San Giacomo, San Giovanni e San Giusto, ma anche i luoghi dell’anima e storie di personaggi veri, come quel Diego de Henriquez che bruciò in una bara nel suo magazzino con i suoi segreti, Franco Basaglia, il boia nazista Odilo Globočnik, James Joyce e Julius Kugy. Ma perché i fantasmi triestini sono gentili? Perché li salva la loro allegra superficialità e il non pensare al domani,perché l’oggi basta e avanza.

13.30

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Dušan Jelinčič

176 pagine, brossura

Bottega Errante Edizioni (2018)

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