Una pagina della storia di Jalmicco – La Visita Apostolica di Bartolomeo da Porcia nel 1570
Il 17 aprile 1848, nell’intento di sedare le manifestazioni di protesta da parte dei volontari della fortezza di Palmanova che chiedevano di impegnare gli Austriaci in combattimento, il generale Zucchi ordinò una sortita su Visco, dove erano acquartierati mezzo squadrone di ulani dell’Arciduca Carlo e un battaglione confinario Croce di Varasdino. Le truppe italiane riuscirono ben presto ad avere la meglio. Considerato l’esito felice della sortita e ritenendo rischioso inseguire il nemico, il generale Zucchi ordinò la ritirata. Il contrattacco degli Austriaci fu, però, immediato: una feroce rappresaglia venne scatenata nei paesi attorno alla fortezza che furono saccheggiati e dati alle fiamme. Jalmicco seguì dunque la triste sorte di molti paesi del circondario di Palma. La rappresaglia si scatenò, secondo alcuni storici perché alcuni abitanti avevano sparato contro le truppe austriache, secondo altri perché avevano ucciso un loro tamburino. In quella notte di razzie, incendi e terrore bruciarono tutti i documenti della storia più antica del paese. Poco quel che rimane e disperso. Un documento molto importante, che contribuisce a far luce sulla storia della comunità di Jalmicco è conservato nell’Archivio della Curia Arcivescovile di Udine. Si tratta del manoscritto della relazione redatta in occasione della visita del conte Bartolomeo da Porcia, alto prelato friulano della Curia romana, inviato del papa quale Visitatore Apostolico nei territori arciducali della diocesi di Aquileia nel 1570, negli anni immediatamente successivi al Concilio di Trento. Nel manoscritto viene minuziosamente descritta la chiesa e sono inventariate tutte le suppellettili, gli arredi sacri e le opere d’arte in essa conservate: ciò ci permette di conoscere la situazione economica della parrocchia, il grado di povertà o ricchezza della comunità. Le domande del Porcia sulla situazione religiosa del paese e le conseguenti risposte date dal pievano e dagli uomini della villa di Jalmicco, ci offrono un affresco degli usi e costumi del tempo, della vita che conducevano gli abitanti di questo piccolo borgo, i nomi di alcuni di essi, i loro vizi, le loro virtù, i loro peccati. È un mondo vivo che traspare dalle pagine ingiallite. Un mondo a cui veniva imposto di mutare, e non era un cambiamento che investiva solo la sfera religiosa, ma tutta la società civile dell’epoca. Il diario di questa visita è, al momento, l’unico documento che, sia per la sua completezza che per la dovizia di dati, ci permetta di conoscere molti e importanti particolari sulla storia del paese di Jalmicco e sulla vita che vi si conduceva in quel lontano periodo.
9.80€ 9.00€
Solo 1 pezzi disponibili
