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Un operaio comunista tra Friuli, Francia e Spagna. Le memorie di Giovanni Giuseppe Felice “Polo” l’irriducibile (1905-1979)

La storia dell’emigrazione politica friulana tra le due guerre mondiali è un tema affascinante, ancora oggi poco indagato. Attraverso le esperienze di quelle migliaia di lavoratori antifascisti che hanno partecipato al grande laboratorio politico e culturale rappresentato dalla Francia di quegli anni e combattuto in Spagna, allora fronte principale della lotta al fascismo internazionale, la storia del Friuli si è trovata intrecciata alla storia politica e culturale europea, attraverso un percorso straordinario di solidarietà e di lotta. Queste sono le esperienze e la stagione che Giovanni Giuseppe Felice, “Polo”, antifascista e comunista irriducibile, condivide con tanti compagni e descrive in questo libro. Felice parte da lontano, dalla sua fanciullezza passata nelle fornaci tedesche, in Baviera. Parla della sua formazione sociale e politica maturata attraverso le lotte rivoluzionarie dei primi anni Venti a Torino. Racconta l’attività sindacale ed antifascista a Lione, in Francia, gli arresti, la clandestinità, l’arruolamento per la guerra di Spagna, la ferita al fronte, il rientro in Francia e l’internamento nel campo di Vernet. Infine il rientro in Italia, rinchiuso in un vagone cellulare, il confino a Ventotene, la lotta partigiana in Friuli della quale è uno dei primi organizzatori. Il suo è un percorso che comprende momenti di vita politica e collettiva, ma anche familiare, quotidiana, gli amori e le amicizie, in un intreccio tra dimensione pubblica e privata che “Polo” non ha voluto e potuto separare.

20.90

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Marco Puppini

368 pagine, brossura

Kappa Vu (2020)

ISBN: 9788832153248