La Vallona. Madre di tante rogge e di cinque laghi

Dopo aver pubblicato nel 2019 i risultati di una ricerca storica sulla Roggia dei Molini che attraversa il centro di Pordenone, l’interesse dell’autore si è concentrato sui corsi d’acqua che nascono e scorrono nell’area detta Vallona, che nei secoli passati sono stati utilizzati per realizzare vari laghi artificiali: quello di San Valentino e di San Carlo, e quelli della Società Tomadini. In questo nuovo lavoro, l’autore prima delinea le caratteristiche geomorfologiche del territorio e la loro trasformazione nel tempo, e poi ricostruisce la storia dei vari opifici che hanno sfruttato la forza idraulica dei salti d’acqua dei laghi (cartiera, battiferro, battirame, fonderia, segherie, molino pestasassi), sostituiti nel tempo da piccole centrali idroelettriche, alcune delle quali ancora in funzione. Sono anche ricordate le vicende degli imprenditori che hanno scelto questi luoghi per realizzare, sviluppare e innovare le loro attività produttive, determinando una ricaduta positiva sull’economia cittadina e lasciando un segno nella storia di Pordenone. Il testo è corredato da molte immagini, cartografie e foto, antiche e recenti, che mostrano lo stato dei luoghi, degli edifici e delle acque della Vallona; la parte finale è dedicata all’illustrazione della qualità ambientale delle acque dei cinque laghi, sulla base dei risultati delle analisi chimico-batteriologiche, appositamente eseguite per questa ricerca.

25.00

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Paolo Taiariol

150 pagine, brossura

Edizioni L’Omino Rosso (2022)

IBAN: 9788896426357

Paolo Taiariol (Pordenone 1948, ivi residente); Diploma di Perito Chimico all’Istituto Tecnico Industriale “J.F.Kennedy” di Pordenone; Laurea in Sociologia all’Università di Urbino (1987) con tesi sulle origini dello sviluppo industriale di Pordenone. Nell’ambito dell’Amministrazione comunale della città natale, è stato via via coordinatore degli Ispettori d’Igiene, responsabile delle strutture per anziani, dirigente dei Servizi Demografici, membro del Consiglio cittadino. Gli studi e le esperienze di lavoro lo hanno portato ad occuparsi sempre più a fondo, per mansioni e per personale interesse, delle acque superficiali e sotterranee del territorio pordenonese, della loro distribuzione geografica e delle loro condizioni in rapporto all’espansione urbanistica, allo smaltimento dei rifiuti e alla contaminazione del suolo e del sottosuolo. I risultati delle sue ricerche sono comparsi sulla rivista della Propordenone La Loggia: Le rogge di Pordenone (1979), I laghi di San Carlo e di San Valentino (1981), La Roggia dei Molini (2018). Nel maggio 2019, sempre per le Edizioni L’Omino Rosso, ha pubblicato il libro La Roggia dimenticata, che tratta dettagliatamente della Roggia dei Molini di Pordenone.

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