Il quartetto Stella Alpina. Un mistero spirituale

Il quartetto Stella Alpina è stato per quarant’anni un punto di riferimento nel panorama del folclore della canzone friulana. La prima formazione, nata nell’aprile 1962, era composta da Adriano Turrin (tenore primo), Donato Marson (tenore secondo), Ettore Travanut (baritono) e Sergio Mion (basso) che, dopo dieci anni, fu sostituito da Piero Davanzo. Il quartetto si distinse per la sua straordinaria capacità interpretativa che lo portò ad esibirsi con successo in centinaia di sale e teatri in tutto il mondo. Chei quatri furono chiamati a rappresentare il Friûl in molte occasioni ufficiali, regalando forti emozioni ai tanti emigrati friulani che ascoltando le loro voci si sentivano più vicini alla Patrie. Il libro ripercorre la storia del quartetto attraverso ricordi e fotografie che rimarranno nella memoria di una comunità che non ha mai dimenticato la propria identità.

Al libro è allegato in OMAGGIO un CD con 23 CANZONI selezionate fra le migliori della tradizione folcloristica friulana e dei canti di montagna.

13.00

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Adriano Turrin

168 pagine, brossura

Edizioni L’Omino Rosso

ISBN: 9788896426760

 

Adriano Turrin è nato a Cordenons nel 1936 ed è cresciuto in una famiglia in cui la musica era di casa. Entrato nella schola cantorum della parrocchia, scoprì il suo talento vocale che lo portò presto ad esibirsi in qualità di tenore solista. A metà anni Cinquanta partecipò con successo al concorso nazionale “Voci Nuove” presso la Rai di Trieste. Frequentò poi, a Milano, la “Scuola civica di canto corale classico” distinguendosi, fin dalla prima lezione, nell’eseguire un solfeggio cantato che lo portò, il giorno successivo, a frequentare il secondo anno. Un’incidente stradale, purtroppo, lo costrinse a interrompere gli studi. Scelse per hobby il canto folcloristico, formando con Ettore Travanut, Donato Marson e Sergio Mion (sostituito dopo dieci anni da Piero Davanzo) il quartetto “Stella Alpina”, giudicato il migliore interprete dell’anima popolare friulana e il più duraturo (38 anni) del secolo scorso. Andato in pensione da dipendente delle Industrie Zanussi-Electrolux, trasferì il suo talento espressivo nella letteratura friulana, scrivendo simpatici racconti tratti dalle sue memorie tra cui la commedia musicale “Sot al morâr” e il libro di narrativa “La ciavàla dei fràtis”.