Alto Medioevo: aspetti linguistici, storici e culturali

Alto Medioevo: un periodo lontano che, invece, ha più affinità di quante si possa credere col presente. Questo libro, scritto con linguaggio scorrevole e rivolto anche ai non addetti ai lavori, in ideale continuità con «Studi medievali» di Enzo Marigliano (Edizioni L’Omino Rosso, 2008), raccoglie tre saggi in cui sono proposti alcuni dei percorsi che hanno favorito la costruzione delle radici culturali dell’Europa. Il primo saggio inedito riflette sui percorsi linguistici, culturali e religiosi che portarono una delle etnie “barbariche”, i Goti, prima ad avvicinarsi al cristianesimo e, poi, ad inventare la prima forma scritta nata dall’incontro d’un etnia “barbarica” con la cultura latina. Superato l’uso delle rune, creato un nuovo alfabeto, si avviano processi di “acculturazione” ed “inculturazione” da cui, di lì a poco, sorgeranno i regni romano barbarici. Un’avvincente percorso in cui si parla di matrimoni misti, di Longobardi ed Avari, delle loro leggi e di personaggi sconosciuti come il Vescovo Wulfila. Negli altri due testi, già pubblicati dalla Rivista «La squilla di Bleda», dell’Accademia Internazionale di Studi “Pasquale II”, è offerto uno sguardo d’assieme su un pontificato poco noto che segnò la turbolenta realtà medievale per ben 19 anni (10991118) con innovazioni quali il riconoscimento dell’Ordine degli Ospitalieri di S.Giovanni (15 febbraio 1113), ancor oggi attivo come “Ordine di Malta”, ed introducendo l’uso e l’iconografia delle “Bolle” che, da allora, è rimasto inalterato.